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CAMPIONATI MONDIALI DI DRAGON BOAT MILANO 2012 intervista ad Andrea Bedin

 

CAMPIONATI MONDIALI DI DRAGON BOAT

Successo della Nazionale italiana e del Comitato Organizzatore

Ripercorriamo insieme ad Andrea Bedin, Commissario Tecnico della Squadra Nazionale e vice presidente del C.O. della rassegna iridata, i recenti Campionati Mondiali di Dragon Boat disputatesi dal 30/08 al 02/09 all’Idroscalo di Milano.

Innanzitutto, quale è stato il bottino dell’Italia?

La Squadra Nazionale italiana ha raccolto n. 4 argenti e n. 3 bronzi, di cui n. 2 argenti nella categoria Senior e n. 2 argenti e n. 3 bronzi nella categoria Master.

 

Un risultato soddisfacente?

 

Nelle previsioni ero andato molto cauto e mi ero sbilanciato nella presenza dei nostri equipaggi in molte finali e nella possibile conquista di tre medaglie. Tornare a casa con sette medaglie e numerosi podi mancati è per me e per la Federazione un motivo di grande orgoglio.

 

Da quanti atleti era composta la squadra e cosa ti ha impressionato di più della nostra Nazionale? E degli altri equipaggi?

 

Il gruppo era composto da 98 atleti della categoria Senior e Master, il sottoscritto come Commissario Tecnico e i miei tre collaboratori, Paolo Rosina, Vincenzo Martone e Alessandro Piccardi. Durante le gare è stato gestito anche un equipaggio junior di 12 atleti tra ragazzi e ragazze.

Mi è piaciuta molto la determinazione con cui i nostri equipaggi scendevano in acqua. Prima delle gare ho cercato di comunicare che un elemento essenziale per competere fino all’ultimo metro, ed oltre, è la convinzione di essere competitivi rispetto gli altri equipaggi perché nel nostro sport è facile essere vittime dei falsi miti. Mi sembra che il messaggio sia stato recepito e che si percepisse in ogni percorso, dalle batterie alle finali.

Degli altri equipaggi ho ammirato la sincronizzazione dei movimenti dei filippini, la forza dei russi, la scuola magiara, la tattica dei canadesi e l’entusiasmo di tutti gli equipaggi. Mi aspettavo qualcosa di più dagli equipaggi tedeschi.

 

Come ti è sembrato il Mondiale?

 

Tecnicamente il livello era molto buono. Mancavano alcuni equipaggi e delle squadre nazionali che negli ultimi dieci anni hanno raccolto degli ottimi risultati ma il cambio generazionale, avvenuto anche nella nostra squadra, e la crisi internazionale hanno sicuramente limitato la loro partecipazione.

L’organizzazione si è dimostrata all’altezza dell’evento ed ha saputo reagire con vitalità alla molta pioggia che ha condizionato le quattro giornate di gare.

 

Quando è nata la Squadra Nazionale italiana?

 

La composizione della squadra è iniziata nel dicembre 2011, forse con un po’ di ritardo, ma con le idee molto chiare, almeno da parte mia. Avevo già intravisto nel corso del 2011 la crescita ed il valore di alcuni equipaggi  - Canottieri Padova e La Darsena Bardolino – che affiancata all’esperienza di alcuni equipaggi più storici - come la Venice Canoe e la Canottieri Albalonga - avrebbe portato a dei buoni risultati. I valori aggiunti sono stati la grande affermazione nella stagione 2012 dell’equipaggio della Canottieri Ticino e di alcuni atleti provenienti dall’Idroscalo Club, dalla Remiera di Toscolano Maderno, dall’Extreme Drago (atleti trentini tesserati per la Canottieri Bucintoro) e dalla Punta Sorresca Sabaudia (presente anche con alcuni atleti tesserati per la Venice Canoe).

Personalmente devo ringraziare tutti gli atleti che hanno preso parte alla spedizione perché tutta la preparazione e la partecipazione al Mondiale è stata sostenuta con spese a proprio carico, dimostrando un grande attaccamento alla maglia azzurra.

 

Quale è o quali sono i momenti che consideri più importanti di questa avventura?

 

Sono stati molto importanti tutti gli stages di allenamento. In particolare, durante lo stage di valutazione e l’incontro pre Mondiale si è capito che c’era la volontà dei ragazzi di fare bene. Sicuramente il secondo posto ottenuto con l’equipaggio 10 posti Master maschile nei 500 metri ha rotto il ghiaccio, visto che subito dopo è arrivato l’argento anche dall’equipaggio 20 posti Master misto della stessa distanza. Tuttavia, il secondo posto arrivato per l’equipaggio Senior maschile con la squalifica dei russi nei 2000 metri, l’argento conquistato dal medesimo equipaggio nella distanza dei 200 metri e il podio sfiorato dalle donne hanno segnato indelebilmente il successo di questa Squadra Nazionale nella storia del dragon boat italiano.

 

Quale è stato il punto debole e il punto di forza del Comitato Organizzatore?

 

Il punto di forza è la possibilità di poter utilizzare un bacino come quello dell’Idroscalo di Milano che, grazie alla sagacia ed ai molti investimenti pensati dalla classe dirigente dei club che lo utilizzano ogni giorno, è il più bel palcoscenico d’Italia per le manifestazioni del remo e della pagaia. A questo va sommato un gruppo di responsabili e volontari che hanno dato cuore ed anima perché la manifestazione riuscisse nei migliore dei modi.

Il punto debole, che in corso d’opera è stato intelligentemente recuperato, è l’aver pensato che gestire un Mondiale di Dragon Boat fosse simile all’organizzazione di altri Mondiali quando l’esperienza insegna che il mondo del dragon boat, forse perché recentemente inserito nelle politiche dell’International Canoe Federation ha dinamiche organizzative ed economiche molto differenti dalle altre discipline di pagaia.

 

Cosa ti rimarrà di questo Mondiale?

 

Tanti bei ricordi, delle bellissime foto, le due medaglie conquistate con gli equipaggi di cui ero il timoniere, la coesione del gruppo Master e l’entusiasmo del gruppo Senior dopo aver conquistato l’argento nei 200 metri.

 

Cosa si profila per il futuro?

 

Prima dei Mondiali molti, addetti ai lavori o meno, non pensavano al successo di questa Squadra Nazionale. E molti sono ancora convinti che il dragon boat sia utile solo come barca propedeutica ad altre discipline e non lo considerano come uno strumento per far crescere lo spirito di squadra di atleti abituati a confronti individuali.

Ritengo, come ho insegnato ai miei atleti, che in queste situazioni sono i fatti ed il tempo a parlare.

Per il futuro confido in maggiori investimenti da parte della Federazione per le attività di aggiornamento e formazione per i Capitani e Tecnici degli equipaggi che forniscono atleti per la Squadra Nazionale, in un piano di comunicazione federale sull’attività del dragon boat e nell’inserimento dell’attività nel Settore dell’Acqua Piatta, con un budget di spesa pari o superiore a quello del 2012.

A lungo termine, mi piacerebbe che fosse realizzato un Settore Tecnico “ad hoc” per il dragon boat, siano destinati dei budget di spesa per le competizioni che assegnano il titolo (Europei/Mondiali) e siano acquistati materiali tecnici per la diffusione della disciplina (ergometri, set pagaie, set giubbetti salvagente, ecc.). 

 

Squadra Nazionale

Campionati Mondiali di Dragon Boat

Idroscalo di Milano, 30 agosto – 2 settembre 2012

 

Rosina Paolo (coordinatore nazionale) Bignotti Stefano, Fontana Massimo,Inselvini Paola, Semprebon Michele, Venturelli Paola della Remiera Toscolano Maderno (BS)

 

Bezzon Davide, Biasio Cristiano, Chiarentin Michele, De Danieli Alessandro, Fassina Giampaolo, Galantucci Michele, Guidelli Guidi Francesco, Impagliazzo Linda, Lombardi Michele, Londei Marco, Lovison Sergio, Manzato Paolo, Mede' Riccardo, Pasqualini Andrea, Pavanello Anna, Rampado Massimo, Rodegher Luca, Schiavo Marco, Schiavo Matteo, Schiavon Umberto, Simonetto Valentina, Zanetti Giacomo della Canottieri Padova

 

Azzolini Riccardo, Bianchi Pietro, Blandini Fabio, Chiesa Elena, Durante Manuel, Gatti Paolo, Marangolo Paolo, Nigito Francesco, Patera Xanthi, Ranzini Federica, Ravizza Flavia, Riboni Stefano, Rizza Gaetano, Robin Carlo Marco, Rushaj Juljan, Schieroni Lorenzo, Scianna Andrea, Tassorelli Cristina, Ungaretti Ludovica, Vecchio Daniele, Timi Francesca della Canottieri Ticino (Pavia)

 

Maisano Paolo della Canoa Kayak Academy –Sez. Castel Gandolfo

 

Martone Vincenzo (coordinatore nazionale), Antonaci Luca, Diano Marina, Donati Delia, Giammarioli Anna, Loretelli Gianpietro, Mattarelli Patrizia, Melfa Mauro, Mercuri Cesare, Priori Mauro, Puddu Daniele, Rotaru Cezar, Scaramella Giulio, Vescovi Chiara della Canottieri Albalonga di Albano Laziale (Roma)

 

Barnaba Luca, Barnaba Federico, Dapra' Benedetta, Raspante Giuliano, Roccabruna Lorenzo, Zanella Nicola della Canottieri Bucintoro di Venezia

 

Zanirato Francesca del G.S. Fiamme Azzurre

 

Codevilla Piero, Cotilli Francesco, Fiorenzano Sergio, Manzotti Francesco, Mignano Nicola, Rossetti Mauro dell’Idroscalo Club di Milano

 

Ambrosi Achille, Bergamini Matteo, Boni Gabriele,  Castagnaro Sergio, Fontana Fabio, Gaiardoni Tommaso, Simonelli Alex, Tait Andrea, Vicenzi Alessandro, Viola Gianluca, Zoccatelli Stefano de La Darsena Bardolino (VR)

 

Nardi Federico del Padova Canoa

 

Celebrin Massimo, Cortese Pietro Mario, Perticaro Antonio, Stefano Tosi della Punta Sorresca Sabaudia (LT)

 

Andrea Bedin (Commissario Tecnico Nazionale), Celani Massimo, Cestra Vincenzo, Doci Arben, Giordani Ivan, Lin Yu Mei, Ravagnin Roberta, Scardellato Gianluca della Venice Canoe & Dragon Boat di Venezia

 

Piccardi Alessandro (coordinatore nazionale) e Paolilli Maurizio della Canottieri Comunali Firenze

 

Equipaggio Junior composto da: Scalpellino Ester, Gatti Chiara, Massaro Rebecca, Rognoni Francesca, Pepe Giulia, Barnaba Federico, Dusi Filippo, Maestrini Michele, Aroldi Geronimo, Propresi Elia, Altamore Joseph, Nazha Abir e Frroku Jurgena (per la composizione dell’equipaggio Junior, un particolare ringraziamento va ad Alessandro Rognone, Pino Scalpellino ed Emanuele Petromer).

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